Roma, a metà marzo cosa ti resta dopo Bilbao?

Dopo l’eliminazione per mano dell’Athletic Club di Bilbao, la Roma si lecca le ferite e vive di qualche rimpianto per una partita giocata con l’handicap a causa del grossolano errore di Hummels. Il difensore tedesco ha fatto saltare il banco tattico dopo appena dodici minuti di gioco rimediando una sanguinosa espulsione che ha costretto la squadra di Ranieri a rimodulare in corsa un piano partita che, si è capito fin da subito, non poteva funzionare: difesa oltranza e barricate al San Mames, con la speranza di uscirne vivi in qualche modo.
Non è andata bene e dopo cinque anni di campagne europee bellissime, che hanno portato un trofeo in bacheca e tante notti meravigliose (Budapest a parte), la Roma esce da una competizione europea prima dei quarti di finale. Non accadeva dall’annata 2019/20, sempre per mano di una squadra spagnola, il Siviglia, nell’agosto di quell’anomala estate di coppe europee che permise al calcio mondiale di mettere la parola Fine ad una stagione infestata dal Covid.
Roma, la qualificazione in Champions League è possibile?
La prematura uscita da questa Europa League, forse per disabitudine a fermarsi così presto, lascia inizialmente un senso di vuoto ma pone l’interrogativo su cosa potranno essere le ultime dieci gare del campionato di una squadra che a dicembre era a pochi punti dalla zona retrocessione e, grazie alla cura Ranieri, adesso fa i fari alla zona Champions, distaccata di sole sei lunghezze da una Juventus di certo non irresistibile e a tratti in caduta libera.
Molti giocatori, dopo l’eliminazione di ieri sera, sono usciti allo scoperto. “Dieci finali per arrivare tra le prime quattro” hanno tuonato Svilar e Paredes, quasi in comunione di intenti. Lo stesso Ranieri, massimo esponente della filosofia “un partita per volta”, si è sbilanciato sulla voglia di andare ad occupare i piani alti della classifica come mai era successo prima.
Ma questa Roma può arrivare in Champions? Di certo, ora che non ci sono le coppe europee a spezzare la routine settimanale, ci sarà meno dispersione di energie. Il campionato poi sta raccontando di tre squadre (Inter, Napoli e Atalanta) che fanno una corsa a parte, con il quarto posto vacante per demeriti di squadre che sembra giochino a perdere, Juventus su tutte, mentre la Lazio è distratta dalla voglia di andare avanti in Europa League, complice una parte del tabellone estremamente favorevole. I giallorossi nelle ultime dieci partite hanno già recuperato sei punti ai bianconeri e dieci alla Lazio, imponendo un ritmo infernale alle avversarie per risalire la china.
Juve e derby, la settimana cruciale per definire le reali ambizioni della Roma
Ranieri ha rimesso la nave sulla rotta giusta, ma l’handicap ereditato di chi gliel’ha lasciata potrebbe essere un ostacolo troppo difficile da superare. I danni fatti da Juric e la partenza a marce ridotte nelle prime gare con De Rossi in panchina, parlano di una stagione che è nata male e che già adesso viaggia sui crismi del miracolo sportivo. Più credibile è l’approdo all’Europa League, habitat naturale della Roma. Importante sarà vedere come reagirà la squadra perché il contraccolpo psicologico è dietro l’angolo e Dybala e compagni non possono permettersi il lusso di concedersi passi falsi.
Dopo le ultime due partite abbordabili da affrontare, Cagliari in casa e Lecce in trasferta dopo la pausa per le Nazionali, arriverà il tanto temuto finale di stagione con un incredibile successione di scontri di alto livello. Per la squadra giallorossa sarà fondamentale arrivare con meno punti di distacco possibili perché la settimana che vedrà Juventus in casa e derby sarà lo snodo cruciale della stagione. Dovessero arrivare punti pesantissimi, portando anche a favore il borsino degli scontri diretti, allora si potrebbe veramente cominciare a parlare di possibile accesso alla Champions League, e probabilmente fare una statua a chi sta firmando l’ennesima prodezza della sua infinita ed epocale carriera: Claudio Ranieri.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.