Napoli, il procuratore di Di Lorenzo fa chiarezza sul possibile addio del capitano dei Partenopei
Mario Giuffredi, procuratore di Di Lorenzo, è tornato sulle parole che avevano scatenato un vero e proprio terremoto a Napoli, palesando un possibile addio del capitano dei Campioni d’Italia al termine della stagione:
“Mi dispiace ma è stato interpretato male quello che ho detto. Non volevo intendere di volerlo portare via da Napoli. Noi abbiamo rinnovato il contratto 4-5 mesi fa, se l’abbiamo fatto è perché vogliamo rimanere a vita. Io sono tifoso del Napoli, sono napoletano. È giusto che quando le cose vanno male i calciatori si prendano i fischi e le critiche e i miei calciatori, come Giovanni, sono propensi a farlo e a metterci sempre la faccia, nel bene e nel male”.
Una toppa da parte del procuratore di Giuffredi alle parole, interpretate in maniera rancorose sul suo assistito, pronunciate non meno di 24 ore fa: “Partiamo da un presupposto, le critiche fanno parte del lavoro dei calciatori che devono prendersi le cose belle e le cose brutte. Di Lorenzo di questo ne è consapevole, è un ragazzo dalle spalle larghe. Ha vinto lo scudetto da capitano e ci ha messo la faccia per tutto l’anno, adesso le cose non vanno bene e continua a metterci la faccia senza problemi. È molto dispiaciuto della situazione che sta vivendo il Napoli. Penso che nel suo cuore sia dispiaciuto anche delle critiche che sente”.
“È normale criticare, ma devo anche dire che hanno tutti la memoria corta. Negli ultimi 4 anni non ricordo una partita sbagliata da Di Lorenzo che è stato uno dei terzini migliori al mondo. Non sta facendo una stagione da 8, ma neanche da 5. Poi non è il solo a stare facendo una stagione sotto livello per come ci ha abituato, ma è una situazione generale della squadra. Non è una situazione singola dello stesso calciatore, ma a me dispiace che le persone abbiano la memoria corta, chiunque sia. A giugno tireremo le somme e faremo le nostre valutazioni. Ci prendiamo le cose belle e brutte tenendo conto della memoria corta che hanno avuto le persone. A giugno è giusto che anche noi prenderemo atto di com’è la situazione e faremo delle scelte, punto”.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.