Bonucci ricorda il match tra Italia e Germania nel 2016: “Fu una piccola vittoria personale”

Luglio, fase finale del Campionato Europeo. Leonardo Bonucci segna il gol dell’1-1 e si lascia andare alla sua classica esultanza, gonfiando le gote e mulinando il dito davanti alla bocca. Si va ai supplementari, quindi ai rigori. Se pensate che questa storia abbia un lieto fine vi sbagliate. Perché non siamo a Wembley, non è l’11 luglio 2021 e non abbiamo appena battuto l’Inghilterra nel suo tempio. Per tornare ad alzare la coppa dovremo aspettare altri cinque anni. La macchina del tempo ci ha consigliato a Bordeaux. È il 2 luglio 2016 e i quarti di finale tra Italia e Germania si sono appena decisi dal disco. Nell’immaginario collettivo restano gli errori di Simone Zaza e Graziano Pellé, in pochi ricordano che a sbagliare furono anche Darmian e Bonucci: “Decisi di cambiare angolo rispetto al rigore calciato in partita – ricorda l’ex capitano azzurro nell’intervista rilasciata a figc.it – ma l’errore fu interrompere la rincorsa. Se oggi potessi tornare indietro calcerei sempre forte a incrociare, ma senza fermarmi, in modo da rubare il tempo a Neuer”.
E pensare che poco prima era stato lui a vincere la sfida dagli undici metri con il portierone tedesco: “Era il primo rigore della mia carriera che battevo nei novanta minuti, prendermi quella responsabilità credo che mi abbia permesso di fare il salto definitivo per consacrarmi a livello mondiale. Fu una piccola vittoria personale, anche se poi la delusione per la sconfitta fu grande”. L’Italia uscì a testa alta al cospetto dei campioni del mondo in carica e dopo aver eliminato la Spagna agli ottavi: “A livello tecnico e qualitativo non eravamo una delle nazionali più forti, ma grazie a mister Conte e al suo staff era nato un gran bel gruppo, eravamo una famiglia. Si respirava la voglia di fare qualcosa di storico, ci andammo vicini. Costringemmo la Germania a cambiare modulo per affrontarci e anche quella fu una piccola vittoria”.

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