Perché lo scudetto è (probabilmente) lotta a due

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La Juventus ha ridotto il gap dalla vetta e Yildiz, in sintonia con diversi opinionisti, ha lanciato il sasso: scudetto, sì o no? I numeri dicono che i bianconeri sono a -6 dall’Inter e a -5 dal Napoli, mentre l’Atalanta – prossima avversaria – segue a tre lunghezze. Il verdetto di Bergamo sarà quasi definitivo: chi perde rischia di uscire dalla corsa. Un pareggio non servirebbe a nessuno, condannando la Juve a un proibitivo -8 e la Dea a un -5 difficile da colmare.
Certo, l’Inter ha davanti un tour de force in Coppa, almeno quattro partite ma potenzialmente sei, otto o più. Il Napoli, invece, deve ritrovare la via del gol dopo il rallentamento delle ultime settimane. Lo scontro diretto al Maradona ha lasciato in eredità un pareggio tra rimpianti e speranze: i nerazzurri hanno sofferto nella ripresa, ma i partenopei hanno acciuffato l’1-1 solo nel finale, sfiorando addirittura il colpaccio.
Se il Napoli avesse ancora Kvaratskhelia in versione deluxe, probabilmente avrebbe già preso il largo. Invece è rimasto in scia, evitando il -4 che avrebbe complicato tutto. L’Inter, secondo i più, ha la rosa migliore ma è anche la squadra più esposta al logoramento da coppe. E qui arriva la grande incognita.
Il calcio non è una scienza esatta. Se lo fosse, basterebbe un foglio di calcolo per prevedere tutto, e i bookmaker sarebbero in bancarotta. Logica vorrebbe che l’Inter, con più impegni, subisse un calo. Ma quante volte abbiamo visto squadre europee stravolgere ogni pronostico, vincendo anche dopo una maratona di Champions? Nessun dogma, solo probabilità. E tra queste, una appare piuttosto solida: chi perderà tra Juve e Atalanta rischia di scomparire dalla mappa scudetto.
Il Napoli, senza Neres, ha visto la sua media realizzativa crollare. Il brasiliano era stato l’uomo chiave delle sette vittorie consecutive, con la squadra di Conte capace di segnare 16 reti in quel periodo. Ora, senza di lui, il margine di errore è ridotto al minimo: il Napoli non ha coppe, ma se perde pezzi nei ruoli chiave, potrebbe incepparsi.
L’Inter, invece, ha dalla sua l’esperienza: giocatori abituati a vincere, a competere, a decidere quando conta. Se regge mentalmente, può affrontare la giostra infernale del calendario senza perdere la bussola. Certo, anche qui la variabile infortuni peserà. La rosa è lunga, sì, ma tra gli esterni mancano pedine fondamentali. E poi c’è la questione Bergamo: una sfida da non sbagliare, seguita da Bologna e Roma, oltre all’ostacolo Udinese. Lazio e Como, invece, potrebbero essere avversarie “morbide” se avranno già centrato i loro obiettivi. Un cammino insidioso, ma non impossibile.
La Juve, per rendere la favola scudetto più di un’illusione, dovrà vincerne almeno 10 su 11. L’Atalanta, dal canto suo, dovrà affrontare quasi tutte le big, Napoli escluso. Insomma, il tempo per i calcoli sta finendo: tra poco conteranno solo i risultati.
E allora, la domanda resta una: scudetto a due o c’è ancora spazio per sorprese? A oggi, tutto lascia pensare a un duello Inter-Napoli, con i nerazzurri favoriti dai bookmakers. Ma in questa Serie A senza padroni assoluti, tutto è ancora possibile. Basterà un crollo inatteso per rimettere tutto in discussione, fermo restando che i “se” e i “ma” sono troppi.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione