15 Marzo 2025

Allarme Spinazzola: in caso di forfait, pronto Mazzocchi. Ma resta il problema dei ricambi

Allarme Spinazzola: in caso di forfait, pronto Mazzocchi. Ma resta il problema dei ricambi

Durante la consueta rifinitura Leonardo Spinazzola ha accusato un piccolo problema fisico (mal di schiena), che potrebbe addirittura sconsigliarne l’utilizzo in vista della gara di stasera contro l’Udinese. Allora Conte si riserva di sciogliere l’unico dubbio di formazione proprio in queste ore, consapevole di avere comunque una preziosa risorsa, utile per ogni necessità. La versatilità di Pasquale Mazzocchi, infatti, è spendibile su entrambe le fasce. E poco importa che non giochi titolare da quasi sei mesi (26 settembre, in Coppa Italia, col Palermo). L’allenatore ripone grande fiducia nel “soldatino” di Barra, bravo a ritagliarsi uno spazietto nelle rotazioni, grazie a cattiveria agonistica, determinazione e grande applicazione tattica.

L’episodio di Roma, con la squadra messa male sul cross di Saelemaekers, sicuramente troppo schiacciata verso la porta, e Mazzocchi incapace di leggere preventivamente lo smarcamento alle sue spalle di Angeliño, lesto a coordinarsi e calciare in rete, sembra già dimenticato. Del resto, è impensabile avere nell’arco di una stagione la perfezione difensiva: talvolta si commettono degli errori. Basta perdere un attimo la concentrazione e l’avversario diretto sfugge via. Una cosa scontata, se ti abbassi a difendere nei pressi dell’area, portandoti dentro l’avversario. 

Spinazzola, da riserva a jolly

Il piccolo inconveniente in cui è incappato Spinazzola, tuttavia, non va sottovalutato. Perché si sovrappone all’approccio conservativo avuto dalla società in sede di mercato invernale. Forse si poteva fare qualcosina di diverso per consolidare le ambizioni da capolista. Mancano ancora quattordici partite alla fine del campionato, perciò forte è il rischio che il Napoli sia costretto ad affrontare la volata per il titolo affidandosi a una rosa parzialmente all’altezza. Basteranno i soli Gilmour, Simeone e Raspadori?

Lecito allora chiedersi come sia possibile che la panchina di una squadra in piena lotta per lo scudetto appaia sì numericamente lunga, eppure qualitativamente meno attrezzata rispetto alle altre contender. Insomma, resta tangibile l’impressione che Conte stia facendo veramente un mezzo miracolo. In effetti, è difficile chiedere di più a questo gruppo, che s’è compattato attorno alle seconde linee, grazie alla capacità di Juan Jesus e lo stesso Spinazzola di non far rimpiangere affatto Buongiorno e Olivera.

Fisiologiche flessioni, compensate dai cambi

In definitiva, la coerenza dimostrata da Manna in sede di campagna “di riparazione” potrebbe avere pure un risvolto negativo. Perché il Napoli è corto. Al momento Conte ha i giocatori contati, almeno quelli da considerare affidabilissimi. Così, basta il minimo contrattempo per mandarlo in difficoltà. Non dimentichiamo mai che Neres e Spinazzola – nel frattempo, diventati titolari – a inizio campionato erano destinati a rivestire lo slot di cambio in corsa.

Vero è che gli azzurri hanno solamente una competizione da preparare. La concorrenza, invece, ripetuti sforzi infrasettimanali in cui cimentarsi. Ma se l’organico non offre adeguate garanzie, la povertà delle alternative su cui distribuire il minutaggio potrebbe trasformarsi poi in un ostacolo invalicabile. Fisiologico che col passare delle giornate, caratteristiche tipo brillantezza fisica, freschezza mentale e reattiva, diminuiscano: naturale la stanchezza, che lascia segni tangibili nella testa e nelle gambe dei giocatori. Quindi dovrà essere bravo Conte a spingere i suoi uomini ben oltre i loro limiti.

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