Roma, l’incubo trasferta continua: ad Alkmaar l’ennesima figuraccia che pesa come un macigno

Nove mesi senza vittoria lontano dall’Olimpico. È questo il dato che fotografa impietosamente il mal di trasferta della Roma, che ad Alkmaar ha rimediato una sconfitta pesante sia per il morale che per la classifica. Le speranze di proseguire in Europa League si assottigliano drammaticamente, e la trasvolata olandese si trasforma nell’ennesima serata da dimenticare per i giallorossi.
Dell’undici che appena sei giorni fa aveva annichilito il Genoa, non c’era nemmeno l’ombra. Eppure, l’AZ Alkmaar non è sembrato un avversario irresistibile. Con Dovbyk in evidente calo fisico e una panchina incapace di offrire valide alternative, l’unico a tentare di illuminare la serata è stato Paulo Dybala. Troppo poco, però, per evitare il tracollo.
Il problema trasferta: da Dottor Jekyll a Mr Hyde
Che sia per mancanza della famosa “torta della nonna” (come Mourinho amava ironizzare) o per limiti strutturali, la Roma si conferma incapace di replicare in trasferta le prestazioni casalinghe. Un paradosso che evidenzia il divario tra il Dottor Jekyll giallorosso dell’Olimpico e il Mr Hyde visto lontano dalle mura amiche.
In tutto ciò, la situazione societaria non aiuta. Manca una direzione chiara: mentre i Friedkin sembrano più interessati a espandere il loro impero alberghiero, il futuro della squadra resta nebuloso. Ranieri, chiamato a traghettare la Roma in un mare tempestoso, è un allenatore di grande esperienza ma limitato nel suo potere decisionale.
Verso Udine: un’altra prova cruciale
Domenica, la Roma affronterà l’Udinese in un match che assume quasi i contorni della sfida psicologica. Proprio in Friuli, lo scorso 25 aprile, iniziò la maledizione delle trasferte. Riuscire a spezzarla potrebbe dare un senso a una stagione che, altrimenti, rischia di naufragare definitivamente. Forse l’Europa è davvero troppo per questa Roma. Ma domenica sarà il momento della verità: un’ennesima chiamata per dimostrare che c’è ancora vita oltre il Grande Raccordo Anulare.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.