14 Marzo 2025

Claudio Ranieri e i “senatori” della Roma: una scelta rischiosa per risalire la classifica

Claudio Ranieri e i “senatori” della Roma: una scelta rischiosa per risalire la classifica

Claudio Ranieri, richiamato alla guida della Roma in un momento di grande difficoltà, sembra intenzionato a ripartire dai senatori della squadra: Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante, Gianluca Mancini e Stephan El Shaarawy. Questa scelta, almeno sulla carta, punta a ritrovare una base solida su cui costruire una risalita in classifica, ma solleva interrogativi importanti. Questi giocatori, infatti, sono da anni al centro delle dinamiche della Roma, senza però riuscire a portare risultati significativi.

Da sei stagioni a questa parte, la Roma ha mancato sistematicamente la qualificazione alla Champions League, un obiettivo fondamentale per le ambizioni del club e per la sostenibilità economica della società. Pellegrini, Cristante, Mancini ed El Shaarawy, pur essendo volti simbolo del progetto giallorosso, non sono riusciti a garantire quella continuità di rendimento necessaria per competere ai massimi livelli. Anzi, sono stati spesso additati come corresponsabili degli insuccessi, inclusi gli esoneri di allenatori come José Mourinho e Daniele De Rossi, figure carismatiche che hanno lasciato Trigoria con il rammarico di non aver avuto il supporto necessario da parte della squadra.

La presunta affidabilità dei senatori della Roma? Un mito da sfatare

La scelta di Ranieri di puntare nuovamente su di loro in quanto “affidabili” appare quantomeno azzardata. Questi giocatori, più volte descritti come leader del gruppo, in realtà hanno dimostrato di non essere in grado di trascinare la squadra nei momenti cruciali. La mancanza di personalità in partite decisive, gli errori tattici e le prestazioni altalenanti hanno spesso compromesso le stagioni della Roma. Pellegrini, in particolare, nonostante il ruolo di capitano, ha faticato a mantenere un livello costante, Mancini è apparso lontano parente del coriaceo difensore degli scorsi anni e Cristante ha mostrato limiti evidenti nel tenere determinati ritmi di gioco anche contro squadre meno blasonate.

Anche El Shaarawy, pur avendo regalato qualche lampo del suo talento, è stato spesso condizionato dagli infortuni e da un rendimento discontinuo. Affidarsi a questi giocatori in una sfida cruciale come quella contro il Napoli rischia di rappresentare un déjà-vu per i tifosi giallorossi: la sensazione di ripetere errori già commessi in passato.

Il nuovo che avanza oscurato dalle stesse facce che hanno portato la Roma in questo stato

Questa strategia, inoltre, mette in secondo piano giovani emergenti, entusiasti e pieni di voglia di correre, come Niccolò Pisilli e Tommaso Baldanzi, che potrebbero rappresentare il futuro della Roma. Continuare a puntare su un nucleo di giocatori che, anno dopo anno, in campionato non ha saputo garantire i risultati sperati, significa anche rinunciare a un necessario rinnovamento. La Roma ha bisogno di una scossa, di nuove idee e di volti freschi, capaci di portare entusiasmo e dinamismo.

Claudio Ranieri, con la sua esperienza, è certamente consapevole delle difficoltà legate a questa scelta. Ripartire dai senatori può sembrare una soluzione sicura nel breve periodo, ma è una strategia che rischia di riproporre gli stessi problemi del passato. La Roma non può più permettersi di vivere stagioni anonime e di mancare obiettivi fondamentali. È tempo di voltare pagina, di prendere decisioni coraggiose e di costruire una squadra capace di guardare al futuro con ambizione.

La sfida contro il Napoli rappresenterà un test importante, ma la vera domanda è se la Roma saprà finalmente rompere con le sue vecchie abitudini. I tifosi meritano una squadra all’altezza delle loro aspettative, e questo significa anche avere il coraggio di mettere in discussione chi, fino ad oggi, non è stato all’altezza di rappresentare davvero i colori giallorossi.