Il Milan c’è. Rafael Leao c’è. Paulo Fonseca c’è. Un gruppo granitico… Galattico, quello che ieri sera ha affrontato il Real Madrid. Nelle scorse settimane, come è già accaduto in questa stagione, circolavano voci di una possibile valutazione sul futuro del tecnico portoghese in rossonero. Ebbene, lui ha risposto sul campo. E, contro la squadra di Carlo Ancelotti, ha schierato una formazione ad hoc che è riuscita ad uscire dal Bernabeu con un 3-1 pesantissimo (reti rossonere di Thiaw, Morata e Reijnders, gol degli spagnoli di Vinicius Jr su rigore).
Embed from Getty ImagesTra coloro che Fonseca ha scelto dal 1’ anche Leao. Nelle ultime giornate, il numero 10 del Milan è stato al centro dell’ attenzione per le partenze dalla panchina, con l’allenatore che ha più volte fatto notare quanto anche una suo avvio di gara non da titolare possa essere un qualcosa di assolutamente normale. Ebbene, così come il tecnico, anche Leao ha fatto vedere buone cose contro il Real Madrid. Per lui, non è arrivato il gol ma l’assist per Reijnders. Una prestazione che, va detto, ha fatto intravedere qualche piccola sbavatura ma che nel complesso è stata positiva.
Embed from Getty ImagesLeao, Fonseca e il Milan. Sì perché le partite si vincono insieme. Tutti. Lasciando le voci lontane. Facendo restare fuori dallo spogliatoio e dal terreno di gioco eventuali rumors. Basandosi su quanto di concreto si mette in campo. E i rossoneri hanno fatto questo: hanno portato a casa il miglior risultato lavorando armoniosamente in gruppo. Ognuno al servizio della squadra, ognuno con le proprie qualità e, perché no, con qualche normalissimo difetto sul quale lavorare per crescere. La realtà è che il Milan guidato da Fonseca si sta ancora costruendo, amalgamando, conoscendo. La verità è che la vittoria ottenuta contro il Real Madrid di Mbappè e compagni rappresenta tanto in termini di risultato, punti in Champions League e dal punto di vista del morale.
Embed from Getty ImagesNon è mai semplice affrontare i Blancos, specie tra le loro mura casalinghe. Eppure il Milan ha giocato con la testa attenta ma leggera, con un mix di consapevolezza e sana spregiudicatezza. I rossoneri hanno divertito e si sono divertiti. Come si dice spesso “il tempo è galantuomo” e, probabilmente, questa prestazione ne è un segno. Sì perché non tutto viene perfettamente bene sin da subito. Occorre essere pazienti, sempre. La rosa a disposizione di Fonseca ha qualità che possono crescere ancora molto. Dunque il Milan c’è. Leao c’è. Fonseca c’è. E ci deve essere anche il tempo per migliorare ancora, tutti insieme. O, quantomeno, deve esserci il tempo per provarci, nel bene e nel male.