SpettacoLazio: i segreti della squadra di Baroni

In un campionato in cui molte big hanno iniziato con il freno a mano tirato, senza esprimere appieno il proprio potenziale, sta emergendo la Lazio di Marco Baroni.
I biancocelesti, reduci da una stagione molto deludente, ora si trovano in zona Champions League, ad un solo punto dalla Juventus di Thiago Motta.
A convincere, oltre ai risultati, è la proposta di gioco, frizzante e garanzia di gol e spettacolo.
Analizziamo, dunque, i segreti della Lazio di Marco Baroni.

L’esperienza con Maurizio Sarri alla guida dei biancocelesti è stata ambivalente.
Da un lato la Lazio ha raggiunto il miglior piazzamento dell’era Lotito (2a nel 2022-23), dall’altra, nell’ultima stagione, la squadra è sembrata svuotata tecnicamente e mentalmente.
La scelta di mandare via in estate due pilastri come Ciro Immobile e Luis Alberto, per quanto fosse chiaro che il loro ciclo laziale fosse finito, aveva suscitato grande rabbia nei tifosi.
Questo sentimento è aumentato con il mercato in entrata, che non garantiva sulla carta dei rinforzi di livello per una squadra che vuole lottare per l’Europa.
Il clima è degenerato nella pesantissima contestazione che hanno imbastito i tifosi per protestare contro le scarse ambizioni del presidente Lotito, reo di aver scelto in panchina Marco Baroni.
Il curriculum del tecnico fiorentino non vantava grandi esperienze.
A remare dalla sua parte le due salvezze consecutive con Lecce ed Hellas Verona che sapevano entrambe di impresa.
Oltre a quei due buoni risultati, però, non c’era molto altro da salvare nella carriera da allenatore dell’ex giocatore di Roma e Napoli.
Baroni, dunque, non era visto come una scelta felice: per certi tratti ricordava la decisione presa da Lotito con Reja nel 2010, chiamato a risollevare una squadra che quasi lottava per non retrocedere.
Percorrendo più o meno la stessa parabola dell’allenatore goriziano, Baroni ha restituito entusiasmo ad una piazza che sembrava aver perso la passione.
Certo, Baroni ha già perso tre partite, contro Udinese, Fiorentina e Juventus, .
Eccezion fatta per la partita contro l’Udinese, nettamente la peggiore finora, le due sconfitte contro i Viola e la Vecchia Signora sono arrivate a causa di episodi.
La Lazio, tuttavia, ha fatto sempre la voce grossa, mostrando cose buone sia in attacco che in difesa.
Baroni sta riuscendo a tirare fuori il meglio da tutti, anche dalle seconde linee.
L’apporto di Pedro, ad esempio, è straordinario, soprattutto se paragonato alla stagione scorsa, ma anche Vecino quando impiegato dice sempre la sua.
I nuovi, invece, si stanno dimostrando all’altezza di una piazza come quella biancoceleste.
Da Noslin a Dia, si può dire che Fabiani abbia fatto un buon lavoro.
Un discorso a parte merita Nuno Tavares, il vero furto di questa sessione di mercato e uno dei segreti migliori di questa Lazio.
Assicurarsi un giocatore come il portoghese per praticamente 5 milioni è un’operazione perfetta portata avanti dalla dirigenza laziale.
Nuno è l’arma tattica inattesa della Lazio, un giocatore in grado di scompigliare ogni equilibrio con le sue galoppate e di fornire sempre palloni di qualità ai compagni.
Lo dimostrano i sette assist stagionali finora, numeri folli se consideriamo il numero di partite relativamente basso giocato.
In mezzo al campo sta trovando continuità Rovella, il cervello di questa squadra, che detta i tempi con geometria e intelligenza.
Guendouzi si sta confermando il mastino della scorsa stagione, un tuttocampista che ringhia contro tutti, pur non essendo presentissimo in zona gol.
La difesa sembra essere tornata su buoni livelli, anche se siamo ancora lontani dalla stagione 22/23 (30 gol subiti quell’anno).
I biancocelesti stanno stupendo soprattutto in Europa, un contesto particolarmente avverso nelle ultime stagioni.
Dopo tre giornate di Europa League, la Lazio è prima in classifica, a punteggio pieno e ancora senza gol subiti.
Per quanto manchino ancora gli avversari più tosti da affrontare (Porto, Ajax e Real Sociedad), i biancocelesti hanno dimostrato di potersela giocare con tutti.
C’è la possibilità di fare un grande percorso anche in Europa, soprattutto se ci basiamo sulle grandi prestazioni delle prime partite.
Baroni ha scoperchiato la sua creatura, una Lazio entusiasmante e assai piacevole da guardare.
Chissà quali altri segreti sta covando l’allenatore biancoceleste e a quali obiettivi punti insieme alla sua squadra.