Nicolò Barella, uno dei centrocampisti più apprezzati del calcio europeo, avrebbe potuto indossare la maglia celeste del Manchester City invece di quella nerazzurra dell’Inter. Il retroscena di questa storia è stato svelato recentemente, rivelando come la straordinaria prestazione del giocatore nella finale di Champions League del 2023 abbia letteralmente conquistato Pep Guardiola, dissipando ogni dubbio sull’adattabilità del giocatore alla filosofia del City.
La partita, persa dall’Inter per un gol di Rodri da fuori area, vide Barella distinguersi non solo per la sua grinta ma anche per l’intelligenza tattica e la versatilità. Una performance che ha fatto balzare il suo nome ai vertici della lista dei desideri del City. In realtà, già prima di quella finale, Txiki Begiristain, direttore sportivo degli Skyblues, aveva sondato il terreno per un possibile affondo, ma senza prendere una decisione definitiva.
L’addio di Gundogan, trasferitosi al Barcellona, e la possibile partenza di Bernardo Silva, corteggiato dal Paris Saint Germain, avevano aperto la porta a un potenziale assalto su Barella. Tuttavia, la richiesta economica del City per Bernardo Silva e la volontà dello stesso Barella di rimanere all’Inter, confermata dal rinnovo di contratto, hanno fatto sì che il trasferimento non si concretizzasse.
Anche altre grandi squadre come Liverpool e Bayern Monaco avevano chiesto informazioni sul centrocampista classe 1997, ma la sua priorità è sempre stata quella di continuare a indossare la maglia nerazzurra. Ancora una volta, nel corso della stagione, Barella ha dimostrato il suo valore, affrontando di nuovo il Manchester City in una sfida memorabile, questa volta con la fascia di capitano sul braccio.
Nicolò Barella resta una delle figure centrali dell’Inter e del calcio italiano, ammirato non solo in Serie A ma anche in tutta Europa. Pep Guardiola non ha mai nascosto la sua stima per il giocatore, e chissà se in futuro le strade del talento sardo e del club inglese si incroceranno ancora.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.