Germania-Danimarca era sulla carta uno degli ottavi di finale meno squilibrati. I danesi hanno ben convinto contro l’Inghilterra, sebbene non sempre abbiano espresso un gioco spettacolare. Dopo l’esordio scoppiettante contro la Scozia la Germania aveva invece palesato delle difficoltà, in particolare nella gara contro la Svizzera, in cui ha rischiato il primo posto. Ad avere la meglio sono stati i favoriti tedeschi con il risultato di 2-0.

Germania che non ha incantato a livello di espressione di gioco, ma che ha mostrato pragmatismo e capacità di sfruttare i momenti decisivi. Il primo gol è arrivato su rigore nella ripresa, poi lo splendido contropiede di Musiala. Nel primo tempo c’è stata un’interruzione causata dal diluvio. Un diluvio che non ha spaventato alcuni spettatori, che hanno pensato bene di farsi riprendere mentre facevano un bagno.

Nella prima frazione di gioco, qualche minuto dopo l’interruzione, la Danimarca ha avuto l’occasione più netta della sua partita. Splendido filtrante di Delaney per Rasmus Højlund, ma l’ex Atalanta è stato ipnotizzato da Neuer. L’estremo difensore tedesco, nonostante l’età non più verde, resta una garanzia in termini di interpretazione del ruolo. Se il primo tempo fosse finito con i danesi in vantaggio la gara avrebbe preso ben altra piega. La Germania ha poi sfruttato l’occasione del rigore per indirizzare il match.

La Danimarca è stata coriacea e volenterosa ma ha palesato limiti difensivi. La linea a tre ha funzionato male, soprattutto dopo il primo gol. La squadra di Morten Hjulmand ha perso le posizioni difensive e le transizioni non hanno più funzionato. Se lasci il minimo spazio a Musiala e Havertz vieni inevitabilmente punito. Se non riesci a sfruttare la tua occasione più netta poi diventa tutto più difficile. La Germania è una squadra estremamente pragmatica, che può essere messa in difficoltà giocando corti. Gli avversari non hanno interpretato questo tipo di calcio per 90 minuti, snaturandosi e venendo punita.

I tedeschi accedono quindi ai quarti, come da pronostico. La Danimarca avrebbe potuto insidiare la squadra di Nagelsmann se avesse limitato gli errori. Ne ha commessi diversi di gravi, pur giocando tutto sommato bene. L’ex tecnico del Bayern è stato intelligente nelle letture. In campo il suo delegato e pretoriano è quel Toni Kroos, che vuole lasciare il calcio giocato vincendo l’unico trofeo importante che gli manca in bacheca.