14 Marzo 2025

La Juve è in crisi nera. All’Olimpico è arrivata, nel finale, una sconfitta meritata contro una Lazio coriacea, rinvigorita dalla cura Igor Tudor. La squadra di Allegri si è letteralmente piantata, conscia di avere un vantaggio enorme sul sesto posto. La sconfitta contro l’Inter ha posto fine alle velleità (in realtà millantate) di scudetto del sodalizio bianconero.

Juve che ha 59 punti e non ha vinto nessuna gara a marzo. L’ultima vittoria è stata quella soffertissima contro il Frosinone. Prima del 3-2 contro i ciociari l’ultimo successo risale alla trasferta di Lecce. Juve che adesso affronterà nuovamente la Lazio (Coppa Italia), poi Torino, Cagliari, nuovamente i biancocelesti in Coppa Italia, poi Milan, Roma, Salernitana, Bologna e Monza. Delle 8 gare mancanti solo due sono sulla carta facili. Il Bologna potrebbe non essere sicuro del posto Champions.

Qual è quindi il vero problema della Juve, a prescindere da Allegri? La rosa è sopravvalutata. Ieri nella formazione titolare figuravano calciatori non proprio competitivi. Pensiamo a Kean, Miretti, De Sciglio e Rugani. Cambiaso è stato accostato al Real Madrid dai giornalisti per alcune partite giocate bene. Locatelli è un giocatore di sistema, ma tutt’altro che un leader. E l’ex Sassuolo è in un momento di forma molto negativo.

Nel girone d’andate i bianconeri hanno overperformato. Tante vittorie sono arrivate di misura e/o sul filo di lana. Vlahovic è stato fondamentale, ma anche lui è un giocatore da contesto. Non è un bomber alla Higuain ma ha bisogno di essere assistito dai compagni. L’ex Bayern Yıldız è un giovane di belle speranze, ma parliamo di un 18enne e non può certo essere spacciato per il nuovo Messi ma neanche per il nuovo Dybala.

La stampa ha pompato troppo questa rosa. Vista le penalizzazione e le restrizioni sul mercato con cui ha dovuto lottare Giuntoli, Allegri si è ritrovato con una rosa non proprio competitiva. Si riteneva che, non giocando le coppe, questa Juve potesse fare molto meglio rispetto allo scorso anno. Il girone d’andata è stato invero positivo, almeno in termini di punti. Alla prima parte di stagione piuttosto buona ha fatto da contraltare un girone di ritorno finora molto deludente.

In questi casi un allenatore deve metterci del suo per inventarsi qualcosa a livello tattico e tenere tutti sul pezzo. Il gioco non era dei migliori nemmeno nel girone d’andata. Venute meno le motivazioni legate alla lotta al vertice, la squadra è naufragata mentalmente. Si è persa quella spinta, quell’inerzia, che dava iniezioni di fiducia per vincere le gare di “corto muso”.

Ora l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione. I punti sull’Atalanta rischiano di essere 6. Per i bianconeri è stato prezioso il pareggio contro gli Orobici, altrimenti si sarebbero ritrovati pienamente invischiati nella lotta per un posto Champions. La fortuna di Allegri è che tutte le rivali, tranne il Bologna, hanno le coppe…