14 Marzo 2025

Zoro sul caso Acerbi-Juan Jesus: “Dispiace che un calciatore di livello dica cose spiacevoli”

Lo scorso 17 marzo, nel post partita Inter-Napoli, il difensore partenopeo Juan Jesus ha dichiarato di aver ricevuto insulti razzisti dal collega Francesco Acerbi. I due si sono poi chiariti in campo ma nei giorni successivi la vicenda ha continuato a tenere banco e il centrale nerazzurro e della Nazionale italiana ha rischiato una lunga squalifica che gli sarebbe costata le ultime partite di campionato e la presenza gli Europei di Germania. Tuttavia il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea nei giorni scorsi ha assolto il centrale difensivo nerazzurro per mancanza di prove, in quanto non vi sono registrazioni del presunto insulto. La sentenza ha spiazzato l’opinione pubblica e nelle ultime ore i giornali esteri (come l’Equipe, Daily Mail e AS) hanno definito il campionato italiano “come il più razzista mai visto”. la decisione del Giudice Mastrandrea non è stata ben accolta né dal Napoli, che nelle scorse ore ha comunicato che non sarà più presente la patch anti-razzismo della Serie A sulle magliette, né dallo stesso Juan Jesus che si è detto avvilito dell’esito della vicenda. Sul caso Acerbi-Juan Jesus è intervenuto l’ex difensore del Messina Marc Andrè Zoro, passato alla storia per il gesto compiuto il 27 novembre 2005 quando durante il match di campionato proprio contro l’Inter, bersagliato dagli insulti razzisti dei tifosi nerazzurri, prese il pallone e abbandonò il campo da gioco dello stadio San Filippo. Da allora il calciatore ivoriano è diventato un’autentica icona della lotta al razzismo. Intervistato ai microfoni di 1 Station Radio Zoro ha detto la sua sulla vicenda, come riportato da TMW.

“Quando è successo l’episodio di Acerbi avevo detto di non voler parlare. Avevo rifiutato tante interviste. Ero convinto che non si sarebbe fatto nulla. Dopo la sentenza di ieri, però, dire qualcosa è davvero importante. Mi dispiace che, ogni volta che succede qualcosa del genere, nessuno prende i provvedimenti giusti. È qualcosa che non dà onore al calcio italiano. Prima erano i tifosi, adesso i giocatori. Dispiace vedere un calciatore di livello dire cose così spiacevoli. Sono episodi che ledono l’immagine del calcio italiano. Perché Acerbi non è stato sanzionato? Nella vita bisogna essere uomini, essere sinceri con sé stessi. I calciatori squalificati credo abbiano ammesso le proprie colpe e, quando ciò avviene, puoi essere perdonato. Acerbi, però, non è stato uomo. Ha detto quelle frasi a Juan Jesus, ma poi ha negato. Non c’è stata una prova concreta per poterlo squalificare, ma avrebbe dovuto essere lui ad ammettere il proprio errore. È stato un bugiardo. Come farà a tornare a casa e dormire con la propria famiglia dopo quanto accaduto e dopo il comportamento che ha avuto? Dovrà farci i conti…”.