Marcello Lippi, ex allenatore campione del mondo con l’Italia, ha fatto la storia anche della Juventus e i suoi due cicli in bianconero sono stati contrassegnati da un’infinita rivalità contro il Milan. Ai suoi tempi le due squadre si spartivano scudetti e, in un caso, anche la Champions League in una notte di mezza estate all’Old Trafford di Manchester.
Chi dunque meglio di lui può descrivere cosa significhi Milan-Juventus, big match della prossima giornata di campionato? Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Lippi ha parlato della sfida, con un occhio alla storia e uno al presente delle due squadre:
“Milan-Juve è spesso una sfida per il titolo. E questa non fa eccezione. Sono due delle squadre più in forma. Giocano bene, ognuna con il proprio stile, ottengono risultati, hanno molta qualità e sono in testa alla classifica. È un equilibrio perfetto. Ecco perché ne parlo in anticipo. Non chiedetemi chi vincerà perché non lo so: guarderò la partita in TV, curioso come tutti gli altri.”
La Juve di adesso sembra lontana anni luce dalla corazzata allenata da lui, capace di giocare tre finali di Champions League consecutive, tra cui l’ultima vinta dai bianconeri a Roma nel 1996. Lippi spende parole importanti soprattutto sull’attacco bianconero:
“La Juventus ha un grande attacco. Anche Kean e Milik sono quasi sicuramente titolari in tutte le squadre di Serie A. Vlahovic è un centravanti incredibilmente forte, che segna sempre. E Chiesa, beh, sarebbe un peccato se non ci fosse: perché in partite come queste è sempre il protagonista”.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.