Italia-Argentina: le prove a sfatare un mito
Esattamente 31 anni fa Italia-Argentina di Italia ’90. Con esempi e video, sfatiamo il mito secondo cui il San Paolo di Napoli tifasse Argentina. E ci sono anche fischi a Maradona!

Che il pubblico del San Paolo Napoli abbia tifato Argentina nel match contro l’Italia valevole per la semifinale dei Mondiali di Italia ’90 è un falso storico. In un’intervista, Paolo Sorrentino, presente allo stadio, ha affermato di aver tifato Italia quel giorno. Sorrentino ricorda che Maradona non venne fischiato tantomeno l’inno argentino, come era invece accaduto in altri stadi italiani. Quella fu soprattutto una boutade giornalistica da parte di chi non vedeva l’ora di inzuppare il pane nell’annosa polemica Nord-Sud.
Eppure Diego Armando Maradona fu furbo nelle dichiarazioni. La nazionale argentina era decisamente più modesta di quella di Messico ’86 e Diego, pur non al meglio, la portò in finale da solo. Il D10S era un maestro della provocazione dinanzi alle telecamere. Il “noi napoletani” buttato lì alla RAI con tono fintamente distratto, scatenò polemiche e fece tanto parlare.
Luigi Necco intervistò varie persone davanti allo stadio. Tolto un signore, la stragrande maggioranza delle persone, tifava Italia. Davanti a un BAR, un signore fu netto: “L’Argentina deve perdere”. Lo stesso Gennaro Montuori, il famoso Palummella, dichiarò di tifare Italia, “la nostra patria”, pur affermando di voler applaudire Maradona.
Al gol di Schillaci, al primo affondo della nazionale italiana a seguito di un’azione tambureggiante, il pubblico del San Paolo esplose di gioia. La prima punizione degli argentini non fu tirata da Maradona, ma di potenza da Serrizuela. Prima della battuta i tifosi italiani ricoprirono gli argentini di fischi. Dopo la battuta di Serrizuela sulla barriera e un successivo tentativo sbilenco senza pretese, si sentì l’urlo di gioia del San Paolo.
A inizio ripresa Vautrot accenna ad estrarre il secondo giallo per Giusti, reo di un fallo di mano a centrocampo, ma poi non mette mano al taschino. Pizzul e Mazzola approvano la scelta dell’arbitro “che non ha voluto falsare la partita”. Il San Paolo è invece furibondo e subissa di fischi l’arbitro francese.
Al gol di Caniggia, a seguito di un’uscita a vuoto di Walter Zenga, si sente esultare, ma l’esultanza è dei tifosi argentini accorsi al San Paolo. Inoltre, dopo il rosso a Giusti, avvenuto a fine primo tempo supplementare (con ben 8 minuti di recupero), il San Paolo esulta alla grande.
Al minuto 115 Maradona si rende protagonista di una straordinaria giocata e serve Olarticoechea, che tira di poco fuori. Il San Paolo è ammutolito durante l’azione, poi si sentono grida di sollievo e, chiaramente, nessun applauso, all’azione dell’Argentina.
Quando Ferri serve Schillaci, solo davanti al portiere e viene sbandierato un fuorigioco inesistente, il San Paolo è assolutamente furibondo.
La prova del nove si ha quando Diego Armando Maradona tira il calcio di rigore a Zenga (segnando). Prima dell’esecuzione, il San Paolo è tutto unito a fischiare e, dopo la trasformazione, non si sentono applausi.
Basta tutto ciò per sfatare un mito? Per chi osserva queste prove certamente sì. Molti invece preferiscono non documentarsi e credere alla leggenda metropolitana…
Vincenzo Di Maso

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione