Mercato drogato: se Vlahovic vale 80 milioni, allora Osimhen?

Attualmente, in Serie A non c’è un giocatore che non abbia un prezzo di vendita idealmente appeso al collo: l’Italia ormai ha smesso da tempo di avere un posto di rilievo nella mappa del calcio che conta. È assodato, dunque, che chiunque possa venire a fare comodamente la spesa nel nostro campionato, pur in presenza di contratti pluriennali ancora in essere.
Le esigenze di bilancio obbligano i club ad accettare qualsiasi tipo di lusinga economica, a prescindere dalla provenienza. A gonfiare il conto in banca dei Top Player (o presunti tali…) nostrani, la ricca e fascinosa Premier League. Oltre ai petrodollari con cui recentemente i sauditi stanno letteralmente inondando il mercato.
Valutazioni indecenti
La capacità di mettere sempre sul piatto della bilancia cifre impossibili da pareggiare dalla concorrenza droga all’inverosimile le trattative, generando un effetto a catena, caratterizzato perciò dall’aumento vertiginoso di cessioni eccellenti.
Emblematico il caso della Juventus. La penalizzazione l’ha privata della Champions: un mancato introito finanziariamente insostenibile, che “suggerisce” al management bianconero di sacrificare almeno uno dei suoi gioielli. L’obiettivo è duplice: capitalizzare, ed al contempo, alleggerire il monte ingaggi.
Il candidato principale rimane Vlahovic, valutato non meno di 80 milioni. Ovvero, quanto speso un anno e mezzo fa per strapparlo alla Fiorentina. La base d’asta, inoltre, non prevede eventuali contropartite tecniche.

Osimhen come Mbappé
Insomma, pare che alla Continassa vogliano assolutamente fare un affarone. Trascurando, però, il rendimento avuto finora dal centravanti serbo, autore complessivamente di 23 reti in maglia bianconera: 17 in A, 1 in Coppa Italia e 5 nelle Coppe europee.
Numeri sicuramente non all’altezza delle aspettative. Lontanissimi rispetto a quelli espressi per esempio da Osimhen, che ha inciso talmente tanto sullo Scudetto del Napoli, da ricevere in cambio una enorme gratificazione dal mercato. Una valutazione globale che l’equipara a Mbappé, pagato 180 milioni nel 2018 dal PSG.
Il nigeriano ha il contratto in scadenza nel 2025. Per convincerlo a restare all’ombra del Vesuvio, De Laurentiis intende proporgli un rinnovo con bonus “pesanti”: 6 milioni di euro netti.
Ma potrebbero anche non bastare…
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