L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha presentato in sala stampa la sfida di domani contro la Roma, prevista a San Siro alle ore 18. Ecco le dichiarazioni complete
Che gara si aspetta domani?
“Sarà una gara molto impegnativa, fatta di duelli. Incontriamo una squadra forte, che si è rinforzata, ha qualità e un grande allenatore. Dobbiamo prepararci bene, ieri è stato il primo giorno in cui ho rivisto tutti i ragazzi dopo la sconfitta di Udine. Si è analizzata quella gara e nel frattempo si è cercato di preparare una gara importante nel nostro stadio”.
Questa pausa è arrivata nel momento migliore per l’Inter?
“Lo sapremo domani, anche dopo la partita. Noi sappiamo che la sconfitta di Udine è arrivata a causa nostra, siamo stati sotto il nostro standard e abbiamo preso due gol su palla inattiva per disattenzioni nostre. Abbiamo concesso una punizione e un calcio d’angolo da palla nostra, ci abbiamo messo del nostro: sappiamo di dover fare di più”.
Asllani sostituirà Brozovic?
“È un giocatore scelto, da me e dalla società, che sta facendo bene. Sta lavorando bene, domani sicuramente comincerà la partita, a centrocampo ho delle difficoltà perché ho Asllani, Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu in questo momento. Sono in quattro, tre cominceranno e uno no, perché anche Gagliardini negli ultimi due giorni non è riuscito ad allenarsi, vediamo se riuscirà a venire in panchina almeno”.
Lukaku?
“C’è stato un rallentamento che ci toglie un giocatore importante. È passato un mese, ma servirà un po’ di tempo ancora”.
Avete parlato con la società? C’è ancora fiducia?
“La società è sempre presente. Parla la mia storia: aumentano i ricavi, dimezzano le perdite e arrivano i trofei. Così è stato alla Lazio, così all’Inter. Sappiamo di avere qualche punto di ritardo, stiamo lavorando: il tempo nella sosta non è stato tantissimo, avendo avuto via tanti giocatori. Però già da ieri l’analisi di Udine è stata lucida, l’allenamento mi ha confortato: ora facciamo parlare il campo”.
Troppi errori individuali in questo inizio di stagione:
“Dobbiamo fare tutti di più, io in primis. La prima disattenzione la paghi, sia in Serie A che in Champions: il nostro percorso in Europa lo stiamo facendo, in campionato abbiamo qualche punto di ritardo rispetto alle avversarie. Ci sono state tante critiche: ho ascoltato quelle costruttive, quelle venute ad arte le ho lasciate stare. Però la squadra è matura, sa di dover e poter fare di più”.
Sente la panchina in bilico?
“Sempre. Noi allenatori lo siamo sempre: in ogni partita, in ogni allenamento, vanno prese decisioni. Sappiamo di avere qualche punto di ritardo, stiamo cercando di lavorare e vedremo cosa dirà il campo. Io sono tranquillo, lavoro giornalmente con il mio staff e i miei giocatori. Ho la tranquillità giusta”.
Chi gioca a sinistra?
“Ho giocatori che stanno bene, sono contento che Robin si sia rimeritato la nazionale, perché ha fatto bene in Champions. Ho lui, Dimarco e Darmian: dopo l’allenamento di oggi sceglierò in quel ruolo”.
Pregi e difetti della Roma?
“È una squadra forte, fisica, l’anno scorso insieme a Milan e Inter è stata l’unica italiana che ha vinto. Ci siamo incontrati tante volte: troveremo una squadra migliorata, che ha inserito giocatori importanti, sta avendo un buon cammino in campionato e in Europa. Ha avuto, come noi, tanti giocatori fuori con le Nazionali. Ora bisogna vedere chi arriva pronto sul campo”.
La sensazione è che non tutti remano nella stessa direzione:
“È una sensazione che arriva fuori, probabilmente sbagliata. Andiamo tutti nella stessa direzione, lavorando come si è sempre lavorato: in questo momento stiamo pagando nella singola partita l’episodio. Probabilmente, in una buonissima parte dello scorso anno, quando vi siete divertiti tanto a vedere giocare l’Inter, non prendevi gol sul singolo errore. Ora siamo puniti puntualmente e come vi ho detto prima abbiamo analizzato e visto che dobbiamo dare di più tutti, a partire dal sottoscritto e da giocatori fondamentali per noi in questo anno e mezzo, che in questo momento devono ritrovare la forma giusta, però sono grandissimi professionisti e lo hanno sempre dimostrato all’Inter”.
Differenze tra Zhang e Lotito?
“Io ho avuto un buonissimo rapporto con Lotito e ce l’ho buonissimo con Zhang, che è un presidente presente. È sempre accanto a me, al mio staff: abbiamo la fortuna di avere una società presente. Nel calcio, come ho detto prima, contano vittorie, sconfitte e trofei: fortunatamente in questi sette anni sono sempre riuscito a portare trofei, ricavi e poche perdite alle mie società. Spero di continuare a farlo. Adesso abbiamo qualche punto di distacco, ma tutto sommato mi sembra una classifica che vede Atalanta e Napoli avanti con merito: poi altre squadre hanno perso qualche punto vuoi per episodi e vuoi per infortuni, ma col lavoro risaliremo”.
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Milanese classe 2000, bocciato sul campo ma promosso nella scrittura di calcio a 360 gradi. Risultatista di sangue, vivo il gioco con passione analizzando ogni suo singolo aspetto. Pragmatico sotto tutti i punti di vista, sogno di fare della mia passione un lavoro.