Senad Lulic “tradito” dalla dirigenza: l’ex giocatore della Lazio racconta cosa è successo nel suo ultimo anno in biancoceleste
Senad Lulic è uno degli idoli della Lazio del nuovo millennio. Il suo gol alla Roma nella finale di Coppa Italia nel 2013 lo ha messo nell’Olimpo dei campioni indiscussi della storia dei biancocelesti. Un destino il suo che si è trasformato in una lenta agonia a causa di un infortunio alla caviglia, o per meglio dire, un incidente come ha ammesso lo stesso giocatore. Al Correre dello Sport, come ha riportato LazioNews24, Senad Lulic si è raccontato parlando dei suoi progetti: “sto bene, vivo a Coira, faccio il padre h24, mi godo la famiglia, la libertà. Faccio il tassista. Gli ultimi due anni a Roma non sono stati facili. La mia famiglia era in Svizzera, è stata dura anche per la pandemia. Ho deciso di dedicarmi a loro. Mi riposo e mi ricarico. Il 6 giugno inizierò il corso a Coverciano, prenderò il patentino allenatore Uefa A, non escludo il resto“.

Senad Lulic ha raccontato cosa è accaduto durante l’ultimo anno passato alla Lazio: “ho voluto staccare, mi serviva tempo per me stesso. Non ho voluto fare interviste anche per non creare casino dentro la Lazio e fuori. Mi serviva calma per ripensare a tutto. Mi sto svegliando un po‘. Non è stato un infortunio. È stato un incidente. Tanta gente non lo sa o fa finta. Per fortuna mi è successo a 35 anni. Avevo offerte, ma se avessi continuato avrei avuto bisogno di qualcuno che mi seguisse da mattina a sera. Perché dico incidente? Ai primi di gennaio 2020 mi faceva male la caviglia, a Brescia avevo preso un colpo. Ho continuato a giocare con i dolori, non c’erano tanti cambi. Tutti mi dicevano che sarebbe passato tutto, che la caviglia era solo infiammata. Alla fine mi sono riposato un anno. Dopo le infiltrazioni mi è venuta un’infezione alla caviglia, colpa di un batterio, lo staffilococco. Mi sono dovuto operare tre volte, una a Roma, due in Svizzera. Dopo il primo intervento continuavo ad avere dolori e sono andato in Svizzera. Il batterio mi ha mangiato i tessuti, i muscoli. Mi hanno spiegato che in casi estremi può essere a rischio la caviglia, possono essere intaccati gli organi. Per fortuna è andata bene“.

Infine Senad Lulic ha svelato cosa è successo con la dirigenza della Lazio: “non avevo aspettativa, però mi aspettavo chiarezza. Pensavo che ci saremmo seduti per chiarire cosa fare. Ho provato rabbia ed amarezza. Giochi l’ultima con il Sassuolo e non sai cosa succederà, se resti o no. A marzo o aprile mi avrebbero potuto dire: “Senad, vogliamo ringiovanire”. Non ci sarebbero stati problemi, è mancata la chiarezza. Avrei continuato volentieri, 5 minuti dopo 10 anni potevano ritrovarsi. Invece sono partito per le vacanze e in vacanza sono rimasto. Il 30 giugno mi ha chiamato dicendomi (Tare, ndr) che non avremmo continuato insieme, che avrebbero preso un altro“.

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