24 Aprile 2025

Era nell’aria giá da tempo ma oggi é arrivata quella notizia che forse i tifosi della Juve non avrebbero mai voluto sentire: Buffon lascia definitivamente la Vecchia Signora a fine stagione. 

E così finisce, ”dopo aver dato e ricevuto tutto”, come ha affermato lui stesso, una delle storie d’amore più lunghe e belle del campionato italiano degli ultimi 20 anni.

Buffon, 43 anni compiuti lo scorso 28 gennaio, non sembra però intenzionato ad appendere i guantoni al chiodo, lasciando aperta la possibilità di una “nuova esperienza stimolante”.

Che Buffon non fosse un portiere finito, nonostante la carta d’identitá, lo si è visto anche nelle 12 presenze che ha collezionato come 2º di Szczęsny nella passata stagione o di recente nella partita contro il Napoli che, complice qualche passo falso di troppo del primo portiere bianconero, hanno fatto alzare ai tifosi il grido di “ridateci Gigi”. 

Gigi. Ormai siamo soliti chiamarlo così. 

Gianluigi Buffon vanta una carriera che non ha bisogno di particolari presentazioni. 

La sua avventura in serie A inizia nel 1995 con il Parma in cui vince anche una Coppa Italia e una Supercoppa. Approda alla Juventus nel 2001 che per lui spende ben 100 miliardi di lire, rappresentando l’acquisto più oneroso della società fino a Higuain e Ronaldo. 

Già dalla prima stagione peró il campo sembra dar ragione a questo super acquisto della società dove conquista il suo primo scudetto con la Vecchia Signora. 

L’amore dei tifosi per cui diviene presto simbolo e bandiera del club, si consolida definitivamente con vicenda di Calciopoli.  La Juventus, dopo la revoca degli ultimi 2 scudetti, è costretta alla retrocessione in serie B ma Buffon sceglie di rimanere a fianco della societá che ha sempre creduto fortemente in lui.

Per questo motivo, nel mese di novembre, la Juventus lo ringrazierà acquistando una pagina di ognuno dei tre quotidiani sportivi nazionali (“Corriere dello Sport”, ”Gazzetta dello sport”, “Tuttosport”) pubblicandovi queste parole: «La tua maglia dice chi sei. La società, i compagni, i tifosi e i partner ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno». 

Un matrimonio definitivamente sancito e ricompensato con il ritorno in serie A la stagione seguente. Dopo stagioni altalenanti, Buffon sará protagonista di un nuovo ciclo, in un nuovo stadio e di ben 9 scudetti consecutivi.

Nel 2018 lascia per una sola stagione la Juventus e, giunto in Francia al PSG, conquista la Supercoppa francese. Questa separazione, seppur temporanea, divide un po’ i tifosi ma si tratta di un malcontento passeggero che si affievolirà subito con il ritorno di Gigi nel 2019 come secondo di Szczęsny.

Con la Juventus Buffon ha vinto di tutto (10 scudetti, 4 coppe Italia e 6 supercoppe) e ha collezionato record personali che lo rendono uno tra i 10 portieri più forti di tutti i tempi (684 presenze, secondo solo ad Alessandro Del Piero). 

Manca solo la Champions League a coronamento di una carriera impeccabile. La “coppa dalle grandi orecchie” è sicuramente un grosso rimpianto che, un grande campione come lui avrebbe meritato, soprattutto dopo averla sfiorata per ben 3 volte nelle finali perse contro Milan nel 2003,Barcellona nel 2015 e Real Madrid nel 2017.

Buffon non é amatissimo solo dai tifosi della Juventus però. Chi oggi sogna di fare il portiere ha sicuramente un nome in mente ed é quello di Gigi Buffon. Il numero uno per eccellenza. 

Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006, anno in cui sfiora anche il Pallone d’Oro arrivando secondo dietro all’amico e compagno Fabio Cannavaro. Nazionale in cui colleziona 176 presenze che lo pongono al primo posto nella classifica di tutti i tempi della nostra Italia .

Gigi piace a tutti perché é un vincente. Un tenace. A volte un po’ sopra le righe (ricordiamo le recenti squalifiche per bestemmie in campo). Ha l’animo da guerriero. È uno che a 43 anni ha ancora la voglia di giocare di quel ragazzino che si allenava sui campetti a Carrara, la sua città natale. 

Per questo ha sempre sposato appieno il motto della Juventus quel “vincere non é importante, é l’unica cosa che conta” e, per lo stesso motivo, penso che avrebbe immaginato di lasciare la sua amata Juventus da vincente differentemente da questa annata difficile..

Di certo però quando arrivò alla Juve nel 2001 non si sarebbe mai immaginato una storia d’amore così grande come quella che la società e i tifosi gli hanno regalato. E quindi penso che, non essendoci mai un momento migliore per un addio, in fondo vada bene anche così.

Oggi si chiude sicuramente un lunghissimo e bellissimo ciclo che farà scendere qualche lacrimuccia ai tifosi e che segnerà l’avvento di un nuovo ciclo che ormai sembra essere inevitabile. Con il suo addio lo spogliatoio perde un senatore, la società una bandiera, i compagni un fratello/un papà e un maestro e i tifosi un pezzo di cuore bianconero. 

Non mi resta, da grande tifosa cresciuta con la Juventus di Del Piero e di Buffon, ringraziare Gigi per aver reso grande la Juve e per aver onorato sempre al meglio questa maglia.

Questo i tifosi e gli amanti del calcio in generale non lo potranno mai dimenticare.

Grazie Gigi. 

Lascia un commento