L’Italia piange il Paolo Rossi calciatore e uomo

Il mondo del calcio e l’Italia tutta sono in lutto per la scomparsa di Paolo Rossi.

Morto all’eta di 64 anni a causa di un male incurabile, diagnosticato appena un anno fa, il campione lascia la moglie Federica e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.

Il dolore è grande quanto grande fu la gioia che regalò ai tifosi italiani nell’estate del 1982. Immagini scolpite nella memoria collettiva: il suo indimenticabile gol, il Presidente Sandro Pertini esultante in tribuna al fianco del re di Spagna, l’Italia Campione del Mondo.

Sandro Pertini in tribuna al Santiago Bernabeu
Sandro Pertini in tribuna al Santiago Bernabeu

Nato a Prato il 23 settembre 1956, Paolo Rossi cresce nelle giovanili della Juventus ma esplode nel Vicenza, per poi andare in prestito al Perugia. Viene successivamente acquistato dalla Juve, dove, allenato da Giovanni Trapattoni, negli anni ’80 giocherà i suoi anni migliori. Con la maglia Bianconera  vince, infatti, due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e la Coppa dei Campioni nel 1985.

Passa al Milan prima di chiudere la carriera a Verona. Con la nazionale Pablito conta 48 presenze e 20 reti e rimane il simbolo dell’Italia di Enzo Bearzot.

Insieme a Baggio e Vieri detiene il record azzurro di nove marcature ai Mondiali ed è stato il primo giocatore, poi eguagliato da Ronaldo, a vincere nelle stesso anno il Mondiale, il titolo di capocannoniere e il Pallone d’oro.

Conclusa la carriera di calciatore è a lungo opinionista televisivo.

Paolo Rossi
Paolo Rossi

Tantissimi i messaggi di cordoglio degli ex compagni di squadra, di amici e tifosi che in queste ore ricordano le gesta calcistiche ma soprattutto il valore umano di Paolo Rossi. Toccante quello di Giovanni Trapattoni: “Ciao Paolo… I giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori”.

Protagonista di una delle pagine più belle della storia calcistica italiana, Paolo Rossi lascia come ricordo più bello quello della sua semplicità e della gentilezza nel rapportarsi con le persone “(…) dai Capi di Stato alle persone che incontravamo a fare la spesa”, ha raccontato la moglie Federica Cappelletti. Il suo sorriso e la voglia di condividere con gli altri questa sua voglia di vivere, tutto quello che era stato lui. Lui era felice anche se arrivava il postino che lo ringraziava per quello che aveva fatto. Lui era proprio felice di questo, mi ha insegnato tanto”.

Nel libro autobiografico ‘Quanto dura un attimo‘ Paolo Rossi racconta di come, nell’arco di due anni, passò dalla squalifica per il Calcioscommesse al titolo Mondiale. E ancora di come la sua mamma Amelia non prese benissimo il suo amore, sin da bambino, per il calcio.

Andavo al campo a giocare dalle 2 del pomeriggio fino a quando faceva buio, stavo là 4/5 ore tutti i giorni della settimana, e allora non c’erano le scarpe da calcio, si giocava con quelle normali. Si arrabbiava sempre. E mi diceva: ma non è possibile che tu consumi tutte queste scarpe!”.

Buon viaggio, Paolo. Ora sei leggenda. Grazie per le emozioni che hai regalato ai tuoi tifosi e grazie di essere stato un ragazzo come noi.