Nei confronti di Gennaro Gattuso abbiamo letto commenti allucinanti a seguito dell’uscita del Napoli dalla Champions contro il Barcellona. Gente che non aspettava altro per attaccare un tecnico solo per questioni di simpatia/antipatia o scarsa affinità tattica.

In primo luogo, nei nostri articoli riportiamo commenti da osservatori della realtà. Contro il Barcellona gli si può forse imputare l’ingresso tardivo di Milik. Magari avrebbe potuto gestire meglio il nervosismo della squadra dopo la vergognosa convalida del gol irregolarissimo di Lenglet. Su questo secondo punto possiamo muovere qualche perplessità, ma gli errori sono stati commessi dai calciatori.

Abbiamo difeso Carlo Ancelotti quando c’era da difenderlo, lo abbiamo criticato quando c’era da criticarlo. In molti non aspettano altro che criticare un tecnico, con buona pace dell’obiettività. A Napoli ci sono i cosiddetti “epigoni di Ancelotti”, che lo difendono a spada tratta, criticando Gattuso oltre misura. L’eccesso opposto è dato dagli “odiatori seriali” del tecnico di Reggiolo.

Gattuso ha il merito oggettivo di aver risollevato un Napoli vittima di un ambiente incandescente. Il tecnico calabrese ha riportato un trofeo, la Coppa Italia, che a Napoli mancava da anni. Gli azzurri hanno avuto un cammino tortuoso, avendo la meglio sulle prime tre in classifica. Nel girone di ritorno, senza forzare, gli azzurri hanno ottenuto il terzo miglior punteggio: 38 punti. Ottenuto il traguardo qualificazione all’Europa League, via vittoria della Coppa Italia, gli azzurri hanno mollato. Con ogni probabilità, se avesse giocato al massimo, avrebbe ottenuto 5-6 punti in più nel ritorno.

Abbiamo letto robe da “scherzi a parte”, del tipo che Ancelotti avrebbe dominato al Camp Nou. Un anno e mezzo fa, avevamo letto molti anti-Ancelotti affermare che “è una vergogna perdere 1-0 ad Anfield concedendo tutte quelle occasioni al Liverpool”. Il Barcellona attuale non è quello in crisi di un mese fa. A centrocampo è tornato un campione come De Jong, la difesa si è ripresa, mentre Messi si è rimesso le vesti da fuoriclasse.

Quando il fenomeno argentino è in forma non ce ne è per nessuno. Messi gioca un altro calcio, è troppo dominante. Al Camp Nou ha umiliato difese fortissime e fatto vedere i sorci verdi a chiunque. Il Barcellona dello scorso anno, tanto criticato, al Camp Nou ne ha date tre al Liverpool. Il tutto grazie all’asso argentino, che poi incappò in una giornata negativa ad Anfield.

Chi critica Gattuso pensa che il Napoli abbia giocato contro il Gladbach, il Marsiglia, il Getafe, il Benfica o il Wolverhampton. Squadre decenti, ma neanche lontanamente paragonabili ai Blaugrana. I giudizi vanno sempre rapportati all’avversario e alla forma dei calciatori in campo. In più, gli episodi sono stati sfavorevoli. Senza il palo di Mertens e senza la convalida vergognosa del gol di Lenglet, sarebbe stata tutt’altra partita. Magari il Napoli sarebbe uscito comunque, ma in molti dimenticano l’avversario che hai contro. Oltre a un Messi in giornata di grazia, contro c’erano Griezmann, Suarez, De Jong, Lenglet, Semedo e Rakitic, tra gli altri. Il Barcellona non perde in casa in UCL da tempo immemore.

Se il Barcellona non verrà umiliato dal Bayern, come qualcuno sostiene, qualsiasi discorso sull’inadeguatezza di Gattuso e del Napoli andrà a farsi benedire. Fermo restando gli episodi sfavorevoli, il Napoli non ha commesso alcun errore dovuto al modulo. Messi era spesso marcatissimo e seguitissimo, ma se ne andava in mezzo a tre. Non è colpa di Gattuso se l’argentino semina avversari su avversari. Non è colpa di Gattuso se Koulibaly commette un fallo da rigore folle. Non è colpa di Gattuso se l’arbitro convalida un gol irregolare. Non è colpa di Gattuso se il Napoli prende due pali, gioca un grande secondo tempo al Camp Nou e non segna…