L’11 aprile 1973 ebbe luogo la partita di semifinale di andata di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Derby County di Brian Clough. Il match si disputò di pomeriggio perché il nuovo impianto di illuminazione non era ancora pronto. Data l’assenza dell’infortunato Bettega, c’era Altafini a far coppia con Anastasi. Brian Clough non la prese bene, inveendo contro i bianconeri.
Nel seguito di questo articolo articolo proponiamo due pagine tratte dal libro “Il Maledetto United” di David Peace. Come noto, il libro racconta la storia di Brian Clough, che trionfò in Champions League per ben due volte con il Nottingham Forest (1978-79; 1979-80) e vinse due First Division (all’epoca la massima serie inglese), conquistate alla guida rispettivamente del Nottingham Forest e del Derby County.
Clough accusò la federazione italiana di avere influenzato la direzione di gara. Quando fu interpellato dai giornalisti italiani, Clough affermò furibondo “No cheating bastards will I talk to… I will not talk to any cheating bastards! (“Non voglio parlare con nessun bastardo imbroglione”).
Clough era un fiume in piena e, parlando alla stampa locale una volta tornato in patria, continuò ad attaccare la Juve e l’Italia, mettendo in questione anche il valore dei soldati italiani nella seconda guerra mondiale. Tutto questo, dopo aver comunque ammesso la superiorità dei bianconeri in termini di gioco.
John Charles, ex giocatore della Juventus, era alla partita in veste di ambasciatore. Peter Taylor, assistente di Clough, gli chiese se aveva visto Haller entrare nello stanzino del direttore di gara, come gli sembrava di aver visto. Charles gli conferò l’impressione. Il direttore di gara in questione era Gerhard Schulenburg, anche lui tedesco, per cui naturalmente si sarebbe potuto trattare di un semplice saluto tra connazionali, ma inevitabilmente si sollevarono dei sospetti.
Taylor sopraggiunse e intervenne con tono minaccioso nei confronti di Haller e dell’arbitro: “Io parlo tedesco, signori. Vi dispiace se vi ascolto?“, scrisse nel suo libro With Clough, By Taylor. Naturalmente Taylor non parlava affatto tedesco, e in risposta alla sua richiesta Haller lo colpì con una gomitata, lasciandolo a bocca aperta nei corridoi dello Stadio Comunale Vittorio Pozzo. Taylor scrive: “Haller ha fatto entrare una specie di squadrone di soldati. Mi hanno spinto contro un muro e mi hanno tenuto lì. Non sapevo chi fossero, se non che alcuni erano in uniforme, e forse gli steward del club, e altri sembravano poliziotti in borghese. Non sapevo cosa stesse succedendo; il mio unico pensiero è stato: Fatemi entrare nella stanza dell’arbitro perché li ho beccati. La maggior parte degli spettatori notò che Schulenburg aveva adottato un atteggiamento piuttosto laissez faire nei confronti degli italiani, mentre era severissimo nei confronti di quelli del Derby. Archie Gemmill e Roy McFarland furono entrambi ammoniti. Guarda caso erano diffidati e quindi saltarono la semifinale di ritorno”.
Mentre gli uomini nella tribuna stampa furono cauti nelle loro osservazioni, pur parlando di un arbitraggio sfavorevole nei confronti del Derby, Clough era stato decisamente più schietto.
“La Juventus ha comprato l’arbitro”, disse Clough al suo biografo Tony Francis anni dopo. Qui il passaggio che abbiamo citato sopra:
“…Mezz’ora prima del calcio d’inizio Peter (il fidato collaboratore di Clough, ndr) irrompe nello spogliatoio rosso in faccia gridando: “Haller, la loro riserva, è di nuovo nello spogliatoio di quel cazzo di arbitro. L’ho appena visto entrare. E’ già la seconda volta, e parlano in fottuto crucco”.
“Lascia perdere” – gli dico – potrebbe essere qualsiasi cosa”.
“Col cazzo – grida Pete – Haller è un tedesco di merda e lo è anche quel cazzo di arbitro, Schulenberg. Non è giusto. Te lo dico io, stanno tramando qualcosa”.
“Lascia perdere – gli dico un’altra volta – pensiamo alla partita e al gioco”.
Semifinale di andata della Coppa dei campioni, 11 aprile 1973.
Lo stadio Comunale, le bandiere bianconere di 72.000 tifosi della Juventus, la Vecchia Signora in persona, in bianco e nero: Zoff, Spinosi, Marchetti, Furino, Morini, Salvadore, Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello e Altafini.
“Sporchi, sporchi bastardi” sta dicendo Pete. Lo sta dicendo prima ancora che ci sediamo in panchina, prima ancora che si sia giocato un solo pallone.
Per i primi 20 minuti incassiamo le entrate in ritardo, le magliette tirate, le astuzie di ogni genere.
Non fanno che buttarsi a terra sotto gli occhi dell’arbitro, cazzo.
Le ostruzioni, gli sgambetti, le trattenute.
“Sporchi simulatori, truffatori, bastardi italiani del cazzo”.
Poi Furino mette un gomito in faccia a Gemmil. Archie reagisce, appena leggermente, ed ecco che Gemmil finisce sul taccuino dell’arbitro.
“Vaffanculo, arbitro! – urla Pete – e quello stronzo di Furino?”.
Roy Mc Farland salta per contendere un pallone alto a Cuccureddu. Le teste di Mc Farland e Cuccureddu si scontrano. Mc Farland, il nostro capitano, viene ammonito.
“Per cosa? Per cosa, cazzo? Per un cazzo di niente. Niente!”.
Gemmil ammonito. Per niente. Mc Farland ammonito. Per niente.
Da quel culo rotto del loro amico arbitro crucco del cazzo.
Con Gemmil e Mc Farland diffidati nel turno precedente, questa è proprio la cosa che volevi evitare. Adesso i due nostri uomini più importanti saranno squalificati per il ritorno, proprio la cosa che volevi evitare.
“E loro lo sapevano, lo sapevano eccome, cazzo!”. Pete aveva visto giusto.
Altafini porta la Juve in vantaggio, ma poi pareggia Hector. 1 a 1 !!!!!!
Salvadore e Morini battuti, Zoff con il culo per terra, e lo stadio Comunale ammutolito, le bandiere bianconere afflosciate.
Si va all’intervallo.
Haller, la riserva, si alza dalla loro panchina e scende nel tunnel assieme a Schulenberg, l’arbitro.
“Guarda là – dice Pete – si può essere sfacciati così?”.
E poi corre giù dal tunnel dietro di loro.
“Scusatemi signori – grida – io parlo tedesco. Vi dispiace se ascolto?”.
Ma Haller inizia a colpire Pete nelle costole, chiamando a gran voce gli addetti alla sicurezza, che spingono Pete contro il muro del tunnel e lo tengono fermo lì.
Io non posso intervenire, cerco di fare in modo che la squadra non sia coinvolta nel parapiglia, entro con i giocatori nello spogliatoio, è qui che mi guadagno da vivere.
“Questa è gente da terza divisione – dico alla squadra – basta che manteniate la calma”.
Ma è qui che le cose vanno storte, pensando a Pete contro il muro.
Pete immobilizzato, Pete che ha perso la calma.
Difendersi sull’ 1 a 1? Attaccare sull’1 a 1?
Ma il Derby County non si difende ne attacca. Hanno tutti perso la calma.
Fino a quando Roger Davies esplode e dà una testata a Morini. Espulso.
Segnano Causio e Altafini, finisce 3 a 1 per loro, ed ecco le loro bandiere sventolare.
Bianconere. Fottutamente bianconere.
I truffatori non dovrebbero vincere mai.
“Maledetti bastardi truffatori” – grido ai loro giornalisti – non parlo con dei bastardi truffatori!”.
Ma ormai è tardi sei fuori dalla coppa.
Odi la Juventus.
Odi la Vecchia Fottuta Signora di Torino.
La Puttana d’Europa.
Ricorderai il suo fetore, il suo tanfo, lo ricorderò per il resto dei tuoi giorni.
Il fetore della corruzione, il tanfo del marciume.
La fine di ogni bene, l’inizio di ogni male.
Non ti consola che la Juve venga poi battuta 1 a 0 dall’Ajax nella finale di Belgrado.
Non ti consola che l’arbitro portoghese, Francisco Lobo, racconti all’Uefa del tentativo di corromperlo, dell’offerta di 5000 dollari e una Fiat che ha ricevuto per farli vincere la partita di ritorno. Non ti consola che cinque anni fa perdevate in casa contro l’Hull City davanti a 15.000 persone, sedicesimi in seconda divisione.
Non ti consola un cazzo di niente.
Non può esserci consolazione.
La Juventus vi ha steso e derubato, la Vecchia Puttana vi ha sottratto con l’imbroglio al vostro destino, la Coppa dei campioni.
Questi episodi saranno sempre con te, non ti lasceranno mai. Ancora ti perseguitano e ti braccano, e ti braccheranno per sempre.
La fine di ogni bene, l’inizio di ogni male.
Qui una breve sintesi della partita tra la squadra di Clough e la Juve:
https://www.youtube.com/watch?v=kCmHLqOc3fI
Per il racconto de Il Maledetto United, consigliamo la pagina Facebook Esperanto Sportivo.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione