Il libro dei ricordi si apre con un pari sofferto contro il Genoa tornato in A grazie a Scoglio e a uno zoccolo duro costituito da Signorini, Ruotolo, Fontolan. Proprio Fontolino Fontolan segnerà il goal del vantaggio contro il Napoli di Bigon e ci vorrà un rigore di Diego per uscire indenni da Marassi. Ci troviamo nell’anno del secondo scudetto azzurro, ma spesso il Napoli in trasferta si salva per il rotto della cuffia, in epoca da due punti a vittoria.

Passa un anno e il Napoli strappa un altro pari, 1 a 1 e a fine campionato, contro ogni pronostico i genoani saranno in Uefa, guidati da Bagnoli e il Napoli vedrà le gare in TV, ormai orfano del Pibe.

Nel gennaio ’92 uno dei confronti più belli vede la vittoria del Napoli di Ranieri che segna 4 goal con Zola, Silenzi, Careca e Alemao contro la tripletta di uno Skuhravy immarcabile. L’anno dopo sulla panca siede già Bianchi e il Napoli prende altri due goal dal gigante cecoslovacco, segnandone uno solo con Fonseca. Brutto ko, si teme la retrocessione ma il Napoli nel girone di ritorno si riprende. 0 a 0 con Lippi in panca, 3 a 3 con Guerini, prima dell’avvento di Boskov e il Napoli saluta a fine anno la gara con i gemellati liguri, retrocessi in B. 

Napoletani e genoani si ritrovano in B, in un’edizione modesta per entrambe le formazioni. Ci troviamo 1999, termina 1 a 1. Per gli azzurri segna Shalimov, ormai il pallido ricordo del giocatore visto a Foggia, Mosca e Milano.


Nel 2000, primo confronto del nuovo millennio e vittoria del Napoli di Novellino, uno a zero con rete di Lucenti.
Quel Napoli andrà in A a fine anno festeggiando la promozione, già conquistata, proprio contro i genoani al San Paolo, con Schwoch e compagni che esibiscono improbabili capelli azzurri.


Il Napoli in A dura come un gatto in tangenziale e nel 2001 riaffronta all’esordio in cadetteria i liguri a domicilio. Due a zero, doppietta di Stellone per il Napoli di De Canio che illuderà tutto l’anno la tifoseria partenopea circa una pronta risalita.


Non va così, l’anno dopo ci si riaffronta in B e il Napoli ci rimette le penne a Genova, complice una brutta papera di Storari al debutto, contro i rossoblu mai così modesti, con in campo Bouzaiene e Gabsi che trovano il goal per un mortificante 3 a 1.


L’anno dopo il Napoli non va meglio, a fine torneo va a Marassi per una gara ormai priva di significato. Finisce 2 a 2 e Bernini, senza saperlo segna l’ultimo goal della storia di quel Napoli, prima che la società fallisca e venga rilevata da De Laurentiis.

Molto più vitali le circostanze in cui si sono ritrovate le due squadre due anni dopo:0 a 0 in B e tutte e due le compagini festeggiano il ritorno in A dopo un purgatorio lunghissimo.
Tre sconfitte tre per il Napoli nei primi confronti in A con i genoani al ritorno. Fanno a turno la parte del mattatore ora Mesto, in rossoblu, ora Milito , ora Borriello e a nulla serve avere Hamsik e Lavezzi in organico.
Bisogna attendere il Napoli di Mazzarri per invertire la rotta. 1 a 0 nel torneo che riporta i napoletani in Champions, un anno dopo complice il cammino in Europa, il club azzurro va ad intermittenza in campionato e perde in Liguria 3 a 2 sotto i colpi di Gilardino e Palacio.


Vendetta nel 2012, il Napoli vince 4 a 2, trovando anche il goal dell’ex Mesto.
Una doppietta di Pandev consegna la vittoria al Napoli di Benitez in una partita che vede l’esordio di Zapata.
Benitez torna a Marassi, dopo la scoppola con il Bilbao, per l’esordio nel torneo 2014/15. Si vince 2 a 1 e il gol nel recupero lo segna De Guzman, protagonista di una stagione di alti e bassi, come tutti i suoi compagni.


Con Sarri è doppio zero, per due anni di seguito. Il Napoli sbatte dapprima contro Perin, l’anno dopo contro un arbitraggio contestatissimo che frena il primato degli azzurri.


Ultimo capitolo prima della gara di domani, il 3 a 2 del torneo scorso, con Mertens autore di due reti da antologia e con la firma genoana di Izzo e Taarabt.


Marco Bruttapasta